L’arte di Speranza di creare gioielli sensibili: un viaggio attraverso gioielli, arte e ceramiche senza tempo

imperfettacomeme il brand di Speranza un’artigiana romantica che ha saputo trasformare vecchi piatti in ceramica in pezzi d’arte unici nel loro genere.

Immaginatevi di entrare in un laboratorio che racchiude la bellezza inaspettata di piatti e ceramiche provenienti da ogni angolo d’Europa. Sarete immersi in un mondo di meraviglia e conoscenza, dove la ceramica e la porcellana si fondono con l’ottone in gioielli che hanno il potere di evocare inaspettate emozioni.

Siamo davvero felici di aver avuto l’opportunità di scrivere di imperfettacomeme, fotografare e conoscere di persona Speranza, artigiana di gioielli artigianali fatti a mano ed il suo laboratorio, esempio unico ed originale di artigianato in Val Sangone a due passi dalla Val di Susa.

Immerse nel laboratorio di Speranza, abbiamo sperimentato emozioni uniche. In ogni angolo, montagne di vecchi piatti recuperati dai mercatini locali aspettano di rinascere sotto forma di gioielli. È come assistere a una metamorfosi magica, dove il coccio di un piatto vintage scheggiato diventa l’elemento centrale di un prezioso gioiello.

Guardando Speranza mentre tiene con cura tra le dita quel pezzo di ceramica, si percepisce la sua intensa passione per questo materiale. Lei ha saputo fondere la sua arte con la ceramica e l’ottone, creando un dialogo silenzioso che dà vita a opere d’arte senza tempo. E ogni gioiello racconta la sua storia unica, una testimonianza di abilità e creatività senza eguali.

Mentre ci mostra le fasi della creazione dei suoi gioielli ci racconta che la scelta dell’ottone come materiale di rivestimento per i suoi gioielli, nonostante ben diverso dai classici rivestimenti usati in gioielleria, è un messaggio che ha scelto di comunicare con intenzione: “ Un materiale più povero rispetto all’oro o all’argento, ma che cambia con il passare del tempo, proprio come noi donne amiamo evolvere e cambiare nel corso della nostra vita.” . Tuttavia l’ottone non è l’unico materiale che utilizza: il suo laboratorio è un caleidoscopio di colori e tecniche, dove l’antica arte della saldatura tiffany si fonde con le ceramiche vintage.

Speranza ha studiato la tecnica tiffany presso il laboratorio di San Bellino, nella provincia di Rovigo in Veneto. Questa tecnica, creata da Louis Comfort Tiffany, consiste nell’unire pezzi di vetro di dimensioni e forme diverse attraverso la saldatura stagno-argento. Speranza ha applicato questa tecnica anziché al vetro alle ceramiche vintage, creando gioielli artigianali che rappresentano una rivisitazione unica ed elegante di oggetti antichi altrimenti destinati ad essere dimenticati in polverose soffitte o gettati perché ormai rotti o sbeccati.

L’attenzione ai dettagli è una delle caratteristiche principali di Speranza, come dimostra la cura che mette nella scelta dei materiali, nella lavorazione dei gioielli e nella presentazione del suo laboratorio. Ma ciò che rende i suoi gioielli unici è la storia che si cela dietro ad ogni pezzo. Infatti, ogni gioiello di Speranza nasce dalla trasformazione di antichi piatti di ceramica, provenienti da epoche e luoghi diversi.

Questi piatti, raccontano di battaglie, storie di convivialità, feste e cerimonie che si sono susseguite nel corso dei secoli. Possono celare dietro di sé aneddoti e segreti di famiglia, eventi storici o tradizioni locali che si sono tramandate di generazione in generazione. Inoltre, i disegni e i colori impressi sulla ceramica riflettono l’arte, la cultura e l’estetica dell’epoca in cui sono stati realizzati, offrendo un prezioso spaccato della vita quotidiana e delle tendenze artistiche del passato.

Quando Speranza trasforma questi piatti in gioielli, fa rivivere queste storie e le rende parte integrante di un nuovo racconto, quello della persona che indosserà il gioiello. Così, ogni collana, coppia di orecchini, anello o bracciale diventa non solo un accessorio di stile, ma anche un pezzo unico di storia che continua a vivere e ad evolversi nel tempo.

Oltre ai lavori sui piatti che lei stessa acquista nei mercatini dell’usato non è raro che si rivolgano a lei per lavori su commissione. Ogni cliente è un mondo a sé stante -ci racconta- mi interesso al passato del mio committente e al legame affettivo che ha con l’antico piatto di famiglia che desidera trasformare in un gioiello.

È come se Speranza scavasse in profondità nella loro storia, per comprendere appieno il significato che quel piatto ha per loro. Questa attenzione meticolosa ai dettagli è solo un esempio di come sia riuscita a creare gioielli di inestimabile valore, interpretando e traducendo le storie che si celano in essi.

Non si tratta solo di creare un gioiello. Si tratta di cogliere l’essenza della persona dietro quel pezzo di ceramica e di tramutarla in un capolavoro da indossare con orgoglio. E così, ogni gioiello che esce da questo laboratorio è un’opera d’arte unica, che racchiude una storia profonda e personale.

La prima domanda che ci  sorge spontanea farle è: 

“Come decidi quali gioielli creerai dal piatto quando lo tieni tra le mani?” 

“Parto sempre da un profondo lavoro di traduzione. Analizzo il piatto e cerco di fare mia la sua storia e poi mi lascio guidare dalle sensazioni per ricavare gli elementi giusti che diano il miglior risalto alla storia del piatto.”

Per Speranza, la creazione dei suoi gioielli non si limita all’applicazione delle  tecniche orafe. Ciò che li rende veramente speciali è la loro capacità di evocare emozioni e ricordi, una caratteristica intrinseca del gioiello sensibile.

L’idea di creare gioielli a partire da vecchi piatti di ceramica di famiglia è nata in lei molti anni fa, quando rimase affascinata da un gioiello sentimentale creato da Alexander Calder. In un viaggio per visitare sua madre, Calder non aveva trovato nulla di originale da portare come dono, così raccolse pezzi di piastrelle rotte trovate per strada e creò un collier meraviglioso con cocci spago e filo di ottone da regalare alla madre.

Questa idea fece nascere in Speranza il desiderio romantico di donare, attraverso la sua arte,  nuova vita a qualcosa che rischiava di essere dimenticato per sempre. Per lei, i gioielli non sono solo oggetti di bellezza estetica, ma sono anche simboli di affetto e memoria.

Ogni gioiello è un pezzo unico che racchiude in sé una storia profonda che ha il potere di evocare emozioni e ricordi in chi lo indossa.

Ci mettiamo al lavoro anche noi con pennarelli e tronchesine diamantate iniziamo a dare vita al nostro ciondolo. Tra le mani ho un coccio di piatto verde petrolio “Tipico dei piatti francesi” mi sussurra Speranza.

“Guarda il dettaglio di questo coccio -ad esempio- in questo caso si può anche scegliere di lasciare la crepa e raccontare tutta la verità del piatto, tipo questo gioiello che ritrae una scena di Giovanna D’Arco in battaglia, il piatto mi è arrivato proprio così e ho iniziato a lavorarlo senza troppi stravolgimenti, ho iniziato semplicemente a smussare e a livellare i bordi mantenendo tutta la verità storica della vita di questo piatto come vedete ho lasciato presente la frattura intervenendo con l’incisione: I sogni hanno bisogno di coraggio.

Con la ceramica è così, non si sa mai cosa accadrà.

“Questo piatto ad esempio è una ceramica francese morbidissima da tagliare, è burro, è un Terre De Fer creato con una ceramica realizzata da un’argilla molto porosa.”

“I piatti inglesi, invece, utilizzano la porcellana proveniente dall’oriente che conferisce molta più durezza e consistenza al piatto, lo si nota subito al taglio.”

Siamo affascinate. Parliamo con Speranza del valore terapeutico di conoscere a fondo una materia, poiché ci permette di comprendere la sua essenza e la sua consistenza. È un po’ come conoscere le persone, che sono fatte di materia e anima e che arricchiscono la nostra vita con la loro unicità.

È una lezione preziosa che ci insegna che, anche nelle cose più semplici e materiali, possiamo trovare significati profondi e arricchire la nostra vita con la conoscenza e la comprensione. Grazie a Speranza, abbiamo imparato a guardare la ceramica con occhi nuovi e ad apprezzare la bellezza e la ricchezza che si nascondono dietro ogni coccio.

Un gioiello di imperfettacomeme non è solo un accessorio, ma è un pezzo di storia che si indossa sulla pelle. È un’opera d’arte che si può ammirare e che al tempo stesso, si può toccare e sentire.

Mentre chiacchieriamo tira fuori un espositore colmo di meraviglie. Tantissimi pezzi di ceramica già tagliati e levigati dalle mille forme e colori.

“Questo ad esempio arriva da una Barbotine, un piatto francese, come potete vedere non usano il decoro minuzioso ma usano il rilievo, solitamente uso questi piatti per creare dei ciondoli”. 

“Quest’altro invece è un dettaglio che arriva da un piatto francese, questi li chiamano piatti parlanti perché al loro interno portano dei messaggi o rebus da tradurre. Qui è il fronte del piatto ma come potete vedere sul retro noterete un proverbio.”

Nel frattempo continuiamo a lavorare sul nostro gioiello e Speranza ci racconta delle bellezze del suo territorio giavenese tra natura e gastronomia. Il suo laboratorio si trova a Giaveno in Val Sangone a pochi passi dal caseificio Lussiana, famosi per i loro formaggi, in particolare il Cevrin, storico di queste zone, un formaggio di capra morbido dal sapore forte e intenso di cui sono rimasti tra gli ultimi produttori.

“Arrivati a questo punto quando si ha il proprio pezzo smussato e levigato ne si riveste il bordo con uno scotch di rame.”

Questo speciale nastro è fatto proprio in lamina di rame che permette di unire l’elemento ceramica con la saldatura stagno-argento. Lo si gira tutto attorno al bordo del ciondolo almeno un paio di volte e quando il pezzo di ceramica è avvolto occorre livellare il nastro con un piccolo rullino e tagliarne la parte in eccesso con una taglierina.

La passione di Speranza per l’arte e per la storia si riflette anche nella presentazione del suo laboratorio. Il piccolo spazio in cui lavora è un concentrato di bellezza e di fascino. Ogni oggetto è stato scelto con cura e collocato con attenzione, creando un’atmosfera calda e accogliente. Intorno a noi credenze colme di un’infinità di piatti di ceramica che ha collezionato nel corso degli anni andando per mercatini.

“Ecco, arrivata a questo punto da questo foglio di ottone taglio tutto ciò che mi serve per creare le basi per i gioielli e termino così il gioiello con placca oro o argento.”

Quasi siamo dispiaciute di essere giunte all’ultimo passaggio della lavorazione, quest’esperienza nel mondo di Speranza è stata indimenticabile, ci ha permesso di scoprire un mondo fatto di creatività, tecnica, storia e passione.

Attraverso la sua arte in imperfettacomeme Speranza è stata in grado di creare gioielli che non solo fanno appello al nostro desiderio di bellezza, ma che ci fanno sentire connesse alla storia e alle emozioni di un tempo che fu. Questo è il motivo per cui i suoi gioielli sono così speciali e unici.

C’è qualcosa di magnetico in questi gioielli, un fascino sottile e impalpabile che sfugge a una descrizione precisa. Comprendiamo meglio questa qualità quando chiediamo a Speranza il motivo della scelta del nome: imperfettacomeme.

“imperfettacomeme”, ci dice, “rappresenta la mia più grande storia d’amore con me stessa.” Speranza ci spiega come abbia deciso di accogliere le sue crepe, sbucciature e imperfezioni, trasformando l’imprevisto in qualcosa di inaspettato e sorprendente.

Per Speranza, la bellezza non è il concetto più importante. Ci racconta che preferisce celebrare l’amore per l’imperfetto e l’unico. Questo atteggiamento la rende libera di esprimere se stessa e di creare opere d’arte originali e personali.

Mentre Speranza continua a parlare, ci sentiamo ispirate e motivate ad abbracciare anche noi la nostra imperfezione e ad accettarla come parte integrante di noi stessi. Grazie alla sua filosofia, Speranza ci insegna che l’imperfezione può essere una fonte di ispirazione e creatività, e che accogliere se stessi senza giudizio è la strada per trovare la vera felicità.

Proseguiamo le nostre chiacchiere davanti ad un meraviglioso servizio da tè, sorseggiando un incredibile e godurioso infuso di cacao di Guido Castagna cioccolatiere e torrefattore di fama mondiale, altra eccellenza del territorio giavenese.

Ma il nostro viaggio insieme non finisce qui, ti  invitiamo a proseguire la scoperta nel romantico e coinvolgente mondo di imperfettacomeme nel suo shop online: www.imperfettacomeme.it

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I gioielli sensibili realizzati con frammenti di piatti in ceramica vintage

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