Settembre, ottobre e novembre infatti sono i mesi della stagione degli amori e i maschi emettono un richiamo molto forte che riecheggia in modo singolare in tutto il bosco.
Il potente bramito del cervo (un mix fra un muggito e un ruggito) serve a far capire chi è potenzialmente il più potente. I maschi si sfidano per la conquista delle femmine, di solito un gruppo di cinque. Il vincitore continua poi a difenderle gelosamente dagli altri esemplari che cercano di avvicinarsi.
Questo è un comportamento davvero scenografico lo puoi ammirare nei parchi della Val di Susa come il Gran Bosco di Salbertrand o il Parco Orsiera Rocciavrè, è difficile assistere ad un vero e proprio combattimento ma non è raro trovare i palchi (le corna) del perdente a terra che ne simboleggiano la sconfitta.
Il rifugio Arlaud è la nostra tappa per questo weekend.
É raggiungibile a piedi, con una facile camminata di 1 ora e mezza, partendo dal parcheggio “Ser Blanc”, un centinaio di metri dopo Località Monfol (comune di Sauze d’Oulx).
In alternativa si può salire o da “Località Enfers” (comune di Sauze d’Oulx) 2 ore di percorrenza con 200 mt di dislivello, oppure da “Località La Pinea” (comune di Salbertrand) 2 ore di percorrenza con 700mt di dislivello, piuttosto ripido.
Per gli appassionati delle ciaspole tutti i tragitti segnalati sono percorribili comodamente ed inoltre il Rifugio è un’ottimo punto d’appoggio per gite di difficoltà maggiore, tra le quali la Testa dell’Assietta (2454mt) e il Monte Gran Costa (2615 mt).
Lasciamo le macchine al parcheggio e si parte.
Ci troviamo subito immersi in un bosco di altissimi Pini Cembri, sono davvero maestosi! Camminiamo lentamente, senza fare troppo rumore, nel bosco non è raro incontrare gli animali che vi abitano tra cui: marmotte, tassi, volpi, caprioli, camosci, cervi, varie tipologie di picchi, il corvo imperiale, l’aquila reale e, con un po’ di fortuna anche il lupo!
Scattiamo non so quante fotografie, mentre ci dirigiamo verso il rifugio, di sottofondo il costante bramire dei cervi ci accompagna per tutto il percorso.
Non li vediamo, li sentiamo solo, forse sono ancora più in alto, così una volta arrivati al rifugio decidiamo di posare le nostre cose e incamminarci per un sentiero che sale ripido alle spalle della borgata Seu e difatti, in una radura in cima alla salita ecco che un esemplare maschio si erge a pochi metri da noi. Cerchiamo di fare piano, nessun rumore, tratteniamo il fiato.
Scattiamo una foto e si gira a guardarci, probabilmente non ci ha notati ma il click della reflex si è sentito. Rimane qualche minuto a guardare da dove proviene questo strano rumore decidendo poi di allontanarsi con calma.
Il rifugio, in collaborazione con i Guardia Parco, propone giornate a tema, nelle quali si organizzano escursioni per vedere e scoprire le abitudini di questi Re della Foresta, tieni sottocchio la loro pagina o la nostra sezione “eventi”.
Si sta facendo buio e rientriamo al Rifugio Arlaud, dove ceneremo e passeremo la notte.
Saliamo in camera a mettere a posto le nostre cose e wow che meraviglia!
Una camera accogliente con giusto l’essenziale, arredata in stile baita con legno e pietra a vista. Il balconcino regala un ampio panorama sul parco e le montagne circostanti.
La proprietaria del rifugio ci racconta che proprio da qui la mattina presto si possono vedere interi branchi di cervi solo affacciandosi dalla finestra.
Siamo solo noi e il tramonto che dipinge d’oro il momento, se non è romantico tutto questo cosa lo è?
Il pernottamento che abbiamo scelto prevede anche la cena in mezza pensione, il tempo di cambiarci e sistemarci che è subito l’ora di cena.
Con noi arrivano anche diverse persone che alloggiano al campeggio a Salbertrand, sono saliti solo per mangiare e riscenderanno dopo cena con l’aiuto delle torce da testa frontali.
La sala è arredata con lunghi tavoloni di legno, sulle tavole le luci delle candele sfarfallano creando giochi di luce sulle pareti, nella stufa la legna scoppietta rendendo la temperatura della stanza decisamente confortevole.
Le ragazze vengono subito a farci accomodare al tavolo e ci raccontano il menù.
Tutto quello che propongono è fatto in casa da loro ed è superlativamente buono!
Torta salata con patate ed erba di San Pietro, insalata di cavolo rosso con fagioli cannellini, tomini con salsa ai mirtilli rossi e tagliere misto. Come secondo scegliamo una polenta concia di tutto rispetto e per finire una torta casalinga con amaro della casa.
Terminata la cena ci lasciano in concessione una piccola coccola: un mattoncino refrattario preso direttamente dalla stufa e posto in un sacchetto in cotone; ci spiegano che va messo sotto il piumone e che ci terrà al caldo per tutta la notte, ed effettivamente è stato proprio così!
Nel rifugio ci sono in totale 16 posti letto: una camerata con letti a castello e una camera matrimoniale con bagno in comune.
Il mattino, dopo la colazione, decidiamo di prendere un sentiero alternativo per ritornare alla macchina.
Ci sono diverse opzioni tra cui scegliere ed in base al tempo che si ha a disposizione e alla propria preparazione le ragazze del rifugio saranno in grado di consigliarti l’opzione più adatta.
Purtroppo per noi il tempo non è dei migliori e non possiamo dedicarci ad un giro troppo lungo. Optiamo quindi per salire all’alpeggio “Le Selle” fino ad intercettare il sentiero 5, detto “Dei Cannoni” che ci riporterà sul tratto finale del sentiero di andata, qualche tornante prima di arrivare al parcheggio.
Tutte le strade all’interno del Parco sono chiuse al transito dei mezzi motorizzati (esclusi quelli autorizzati), sono comunque percorribili a piedi, in MTB ed in inverno con sci o racchette da neve. Fanno eccezione la strada Sauze d’Oulx-Monfol-Ser Blanc (aperta tutto l’anno fino a Monfol e nel periodo estivo fino all’area attrezzata Ser Blanc all’interno del Parco).
Consigliamo, prima di intraprendere il percorso in presenza di neve, di verificarne la percorribilità facendo riferimento ai gestori del Rifugio Arlaud.
Ci promettiamo di tornare quest’inverno quando sarà tutto ricoperto da un soffice manto bianco, per adesso torniamo a casa dopo aver vissuto un weekend ricchissimo di sorprese, viviamo costantemente la nostra valle eppure l’emozione di vedere e sentire i cervi così da vicino per noi è stata la prima volta!