II G. O. meglio conosciuto come Giro dell’Orsiera è il trekking di 6 giorni in 5 tappe che attraversa tutto il Parco Orsiera. Parte e arriva a Borgata Molé (Coazze) ma molte sono le sue varianti. In questa guida ti raccontiamo quella ufficiale. Preparati a svegliarti con i primi raggi del sole, la rugiada che ricopre il prato, quell’aria frizzantina, respira profondamente e assapora tutta la libertà che questo fantastico tour dell’Orsiera saprà regalarti. Prepara lo zaino, si parte!
Le tappe del trekking: Il giro dell'orsiera in Val di Susa
Tappa 1 : Borgata Molé - Rifugio Balma
- Dislivello: 899m
- Arrivo: Rifugio Balma (1986)
- Difficoltà: E (media)
- Punto di partenza: Borgata Molé (1087m)
- Distanza: 4,50 Km
L’intera tappa si sviluppa lungo il sentiero 415 con partenza dalla borgata Molè di Forno di Coazze (1087 m).
Si parte in salita per poi raggiungere un falsopiano fino a quota 1450 m
Si prosegue lungo il torrente Balma, fino a una grossa fontana in pietra, dalla quale si sale con costanza verso nord e la vista si apre su un paesaggio dominato da pareti rocciose: a destra (sinistra orografica) la Rocca di Bauti (1724 m), a sinistra (destra orografica) la Rocca Tana dell’Orso (1708 m). Il sentiero è ben visibile e tracciato fino al Rifugio Balma.
Tappa 2 : Rifugio Balma - Rifugio Selleries
- Dislivello: 756m
- Arrivo: Rifugio Selleries (2035m)
- Difficoltà: E / EE (medio/alta)
- Punto di partenza: Rifugio Balma (1986)
- Distanza: 9,16Km
Dal rifugio Balma si segue il sentiero 415, che sale in direzione del monte Robinet salendo dopo la stazione meteo si incontra la fontana del Lupo, o fontana del Diavolo (2360 m), ultimo punto per un sicuro approvvigionamento di acqua.
Il sentiero prosegue in lieve pendenza, sotto le pareti scoscese della vetta del Robinet, fino a imboccare una serie di stretti tornanti che portano al Colletto del Robinet (2635 m).
Da qui consigliamo di fare una breve deviazione/tappa fino alla Cappella con Bivacco annesso (seguire le indicazioni circa 15 minuti)
Puoi tornare indietro se hai fatto la breve deviazione oppure proseguire sul sentiero 341 che scende nel vallone del versante della Val Chisone. La discesa è su fondo roccioso (breve tratto EE mai esposto) attrezzato con catene.
A metà del canalone, al bivio, si prosegue sul tracciato 366, che scende ancora nel canale e per poi passare sulla dx attraversando in piano la conca del Vallone di Rouen.
Dopo si risale lungo il tratto a mezza costa per poi scendere rapidamente sulla cresta della Costa di Glantin.
Si attraversa il Vallone delle Vallette e si superano i due bivi per la borgata Seleiraut e il Colle di Prà Reale (2529 m). Si procede quindi in direzione nord, sempre sul sentiero 366, con splendida vista sul fondovalle della Val Chisone, il crinale della Val Germanasca e il Monviso sullo sfondo.
Si risale quindi lievemente fino al lago Laus (2274 m), dove si trovano un casotto di sorveglianza e un bivacco ad accesso libero aperto tutto l’anno. Da qui si scende lungo il sentiero 339A, fino al rifugio Selleries, nei pascoli che ospitano anche le bergerie dove si produce il rinomato Plaisentif.
Tappa 3 : Rifugio Selleries - Rifugio Toesca
- Dislivello: 534m
- Arrivo: Rifugio Toesca (1711 m)
- Difficoltà: E (media)
- Punto di partenza: Rifugio Selleries (2035m)
- Distanza: 6,71 Km
Dalla bacheca del parcheggio del rifugio Selleries si segue il sentiero 337, in direzione monte Orsiera, lago Ciardonnet, Colle del Sabbione, lasciandosi alle spalle l’Alpeggio, il sentiero sale lungo il versante, non prosegue lungo la mulattiera.
La traccia raggiunge un pianoro con il bivio, a sinistra, per le bergerie del Ciardonnet e il monte Orsiera (336A). Il nostro itinerario prosegue invece verso destra e dopo un tratto pianeggiante, sale verso il vallone sospeso del rio di Malanotte e lo percorre per un lungo tratto.
Invece di dirigersi verso la testata del valloncello, dove si trova il Colle di Malanotte, si sale a sinistra (nord) per la massima pendenza, fino al vasto pianoro del Colle del Sabbione (2569 m), da dove appare la Valle di Susa con la famosa cima del Rocciamelone ben visibile.
Da qui si imbocca il sentiero 510 che abbastanza ripido, scende con numerosi tornanti fino alle bergerie del Balmerotto (2107 m), supera i bivi con i sentieri per l’Alpe Aciano e per Porta del Chiot e arriva quindi al Rifugio Toesca, sul Pian del Roc.
Tappa 4 : Rifugio Toesca - Rifugio Amprimo
- Dislivello: 655m
- Arrivo: Rifugio Amprimo (1375)
- Difficoltà: E (media)
- Punto di partenza: Rifugio Toesca (1711 m)
- Distanza: 13,13 Km
Dal rifugio Toesca si torna indietro verso il sentiero percorso la tappa precedente e si sale lungo il sentiero 510, fino all’incrocio con la traccia 519 per Porta del Chiot (2197 m).
Si imbocca quindi il sentiero 519 che con ripetuti tornanti, sale rapidamente di quota fino allo spettacolare sentiero balcone (la salita qui non è ben visibile ma basta prestare attenzione alle tacche bianco-rosse sulle pietre), ancora una breve salita conduce al Colle del Mulinas (2265 m) da cui si gode, pressoché in verticale sotto i piedi, la vista sulle sottostanti bergerie dell’Orsiera, site in uno spettacolare pianoro.
Il sentiero scende verso le bergerie, fino agli edifici adibiti a bivacco e casotto di sorveglianza per i guardiaparco. Da qui si imbocca la traccia che si dirige verso est, si lascia a sinistra la discesa del sentiero 514 per Pra la Grangia e si guada il torrente, per andare a imboccare il sentiero 525 che taglia a mezza costa il pendio, si infila nel fitto lariceto e scende infine bruscamente verso l’Alpe Toglie (1546 m).
Dall’alpeggio si scende lungo la strada carrozzabile fino al tornante con cartelli segnaletici per il sentiero 521 (Sentiero dei Franchi). Questa traccia percorre un lungo tratto in falsopiano prima di scendere rapidamente verso la borgata Comba (1404 m), che si oltrepassa proseguendo diritto. Costeggiati i pascoli della Comba, si scende al torrente Gerardo, che si attraversa su un rustico ponticello, quindi si risale fino al pianoro di Pra Mean, al di là della quale si trova il rifugio Amprimo.
Tappa 5 : Rifugio Amprimo - Rifugio Geat Valgravio
- Dislivello: 305m
- Arrivo: Rifugio Geat Valgravio (1376m)
- Difficoltà: E (media)
- Punto di partenza: Rifugio Amprimo (1375)
- Distanza: 7,93 Km
Dal rifugio Amprimo si segue il sentiero 513 (Sentiero dei Franchi), poi al bivio con il sentiero 513A si abbandona il Sentiero dei Franchi e si scende a sinistra ai laghetti del Paradiso delle Rane.
Si prosegue quindi sul sentiero che risale al parcheggio e si scende a fianco della strada carrozzabile in direzione della borgata Città. Una volta raggiunta la borgata, si continua per meno di un chilometro sulla strada che porta alla borgata Adret, dove, nei pressi della chiesetta, si imbocca il sentiero 524 in direzione della Certosa di Montebenedetto e di Pian dell’Orso.
L’itinerario attraversa quindi il torrente Gravio, risale il versante destro del vallone con una breve china e si affaccia sui pascoli circostanti la Certosa di Montebenedetto, che si raggiunge dopo poche centinaia di metri su strada sterrata.
Dopo la sosta al complesso certosino si torna leggermente indietro sulla stradina sterrata di accesso, fino a incrociare, sulla sinistra, il sentiero 506. Dopo un primo tratto di salita ripida, il sentiero prosegue con pendenza moderata tra lariceti e dopo un’ora circa si raggiunge il rifugio GEAT Val Gravio.
La presente tappa si presta ad alcune varianti tramite sentieri di collegamento:
a monte del Paradiso delle Rane, scendendo dal rifugio Amprimo sul sentiero 513, è possibile imboccare il bivio del sentiero 513A che procede in direzione est in un bosco di conifere e sale alla borgata Travers a Mont. Attraversata la borgata, il sentiero prosegue fiancheggiato per gran parte della sua lunghezza da muri di pietra a secco. Si superano le borgate disabitate di Pois e Passet. Si giunge successivamente al bivio con sentiero 512 che sale dall’Adret e lo si percorre. Superato uno sperone roccioso il sentiero lascia il bosco di latifoglie per entrare in un lariceto alternato a radure e pascoli e prosegue con una pendenza moderata fino al rifugio.
Percorrendo il sentiero 512 si ha comunque la possibilità di raggiungere la Certosa di Montebenedetto: dopo essere entrati nella prima radura e avere percorso una breve discesa si trova il bivio con il sentiero 512A, un sentiero di collegamento che permette ai cavalli di guadare il torrente Gravio in sicurezza e quindi si scende verso Montebenedetto.
Tappa 6 : Rifugio Geat Valgravio - Borgata Molé
- Dislivello: 707m
- Arrivo: Borgata Molé (1087m)
- Difficoltà: E (media)
- Punto di partenza: Rifugio Geat Valgravio (1376m)
- Distanza: 14,53 Km
Dalla terrazza del rifugio si attraversa il ponte sul torrente Gravio, seguendo le indicazioni del sentiero 522 (Sentiero dei Franchi). All’incrocio con il sentiero 506 si prosegue diritto, risalendo il versante destro del vallone, fino a addentrarsi nel vasto bosco di maggiociondoli che ricopre gli antichi pascoli certosini di Pian Signore.
Ai successivi bivi si continua a seguire la traccia del Sentiero dei Franchi che, tra continui saliscendi, attraversa a mezza costa il versante destro valsusino, fino a uscire dai boschi nei pressi dell’Alpe Fumavecchia.
Da qui, imboccare il sentiero 524 che taglia la strada carrozzabile e si addentra nel lariceto, dove, dopo un tratto inizialmente pianeggiante, si inerpica erto sul costone.
Proseguendo sul sentiero 524, dopo una ripida salita, si raggiunge Pian dell’Orso (1860 m). Nei pressi della Cappella della Trasfigurazione si gode di una magnifica vista su tutta la bassa Val Susa, la Sacra di San Michele e oltre, fino a Superga.
Superato il colletto, si torna in Val Sangone, nel vallone del Sangonetto. Si imbocca verso est il sentiero 435 in direzione del colle Bé Moulè con un primo tratto in piano, per poi scendere a Pian Bergart e al suddetto colle, dove è posizionata una bacheca del Parco.
Poco oltre la bacheca prestare attenzione ad un palo segnaletico indicante il sentiero 420A che, dirigendosi verso sud, scende al ponticello di Pian Gorai dove termina, attraversando una zona boscata alternata a radure pascolive.
Giunti al ponte in legno attraversarlo e percorrere per pochi metri in discesa il sentiero 420, per imboccare, subito dopo un’altra bacheca del Parco, il sentiero 419A che conduce a Pian Gorai; raggiunto il pianoro seguire le tacche bianche e rosse che in leggera discesa lo contornano e portano al guado sul rio Palè per poi risalire sull’opposto versante ed arrivare ad intersecare la strada sterrata poco più a monte delle baite del Palè.
Attraversata la strada si prosegue in direzione sud-est dove si trova un palo segnaletico che indica l’inizio del sentiero 419B che si segue sino a giungere al guado sul rio della Fuglia.
Guadato agevolmente il rio si risale dalla parte opposta fino ad incontrare un palo segnaletico con l’indicazione Roc dou Iermou.
Si affronta adesso il tratto più impegnativo con una salita piuttosto ripida in un bosco misto di latifoglie. Successivamente la salita si fa più graduale.
Si arriva così all’incrocio con il sentiero 419 e lo si percorre in direzione del Ciargiur del Forno.
Si sbuca in una radura posta poco più a monte del Roc dou Iermou (1485 m), si continua in leggera discesa in direzione sud fino ad arrivare al sentiero 417A che ci permette di raggiungere le baite del Ciargiur del Forno dove termina.
Attraversate le baite del Ciargiur del Forno si continua a scendere lungo il sentiero 417 che passa in un bosco misto di latifoglie, fino ad arrivare a dei ruderi di case, il colletto di Ruata.
A questo punto si abbandona il sentiero 417 che porta a Ruata e si devia a destra sul sentiero 416A. Dal colletto di Ruata, tralasciato il primo sentiero in piano sulla destra che conduce alla Chè Veii, si continua lungo il sentiero 416A che scende fino a raggiungere il rio Ricciavrè.
Attraversata una zona erbosa, dove finisce il 416A, si incontra il sentiero 416 che si inoltra nel vallone del Ricciavrè e che proviene dalla borgata Flizzo.
Si percorre per un breve tratto il sentiero 416 per arrivare alle case di Flizzo e si continua sul sentiero 416B passando a monte delle abitazioni fino ad un piccolo rio che si attraversa.
Proseguendo si attraversa un secondo rio. Le baite della borgata Molè sono già visibili; il sentiero arriva nella borgata dove si innesta sul sentiero 415 per il rientro al punto di partenza.
Dove dormire e fermarsi a mangiare lungo il Sentiero
I Rifugi lungo il Giro dell'Orsiera
Puoi soggiornare e pranzare / cenare in tutti i Rifugi Tappa del Giro dell’Orsiera.
Lungo La strada troverai anche 3 alpeggi:
- Aleggio Selleries dell’Azienda Agricola Agù Chiaffredo (tappa 2)
- Alpeggio Balmetta (nei pressi del Rigugio Toesca – tappa 3)
- Alpeggio Toglie (tappa 4) *questo Alpe è anche posto tappa del GTA per cui puoi anche mangiare, non c’è un menù la cucina è casereccia e si mangia quello che mangiano i pastori.
Dormire in tenda lungo il Giro dell'Orsiera
É possibile bivaccare in tendina lungo il percorso. Si ricorda che il bivacco è consentito dal tramonto all’alba.
Come arrivare e tornare al punto di partenza
Puoi raggiungere la frazione di Borgata Molé con l’auto, clicca qui sotto per calcolare il percorso.
Consigli e raccomandazioni
Periodo Consigliato
Prenotare i rifugi
Il secondo consiglio che vogliamo darti è quello di prenotare i rifugi in anticipo. In questo modo avrai la certezza di trovare un posto caldo per dormire ed in più i gestori sapranno che ci sono persone lungo il percorso e saranno pronti e preparati per qualsiasi necessità d’urgenza