Bagna Cauda le origini
Fatta di solo 4 semplici ingredienti: burro, olio (in Val di Susa veniva usato quello di noci), aglio e acciughe sotto sale questa aromatica salsina è arrivata fino a noi portata dai mercanti di sale e acciughe provenienti dalla Provenza. Il suo nome francese era “Anchoiade“. Con l’arrivo di questo piatto nelle terre valsusine e piemontesi l’antica ricetta viene modificata rispetto a quella francese con l’introduzione degli ortaggi in accompagnamento.
Le verdure da utilizzare nella ricetta devono essere fresche e di stagione: cardi gobbi di Nizza Monferrato, topinambur, cuori di cavolo bianco, indivia e scarola, peperoni crudi e sotto vinaccia, cipollotti immersi nel vino barbera, barbabietole rosse cotte, patate lesse, cipolle al forno, zucca fritta e peperoni arrostiti.
Il risultato della ricetta è una cremina meravigliosamente profumata nella quale si possono intingere verdure, pane e alla fine… un pò di tutto!
La pirofila di cottura va portata in tavola con sotto l’apposito fornello a spirito, oppure preferibilmente vanno usate le “sciunfiette” (ciotole di terracotta) una per ciascuno, con un cero acceso nell’apposito vano sotto per mantenere la salsa alla giusta temperatura.
Devi fare attenzione ai primi bocconi: la scottatura è un’eventualità moooolto frequente!
La ricetta della Bagna Cauda
- Tempo di preparazione: 2-3 h
- Per 6 persone
- Ricetta tipica: valsusina (alta valle)
Ingredienti
- 6 teste d'aglio
- 3 bicchieri di olio extravergine di oliva
- mezzo bicchierino di olio di noci
- 3 etti di acciughe rosse di spagna sotto sale
Procedimento
- Tagliare a fettine gli spicchi d’aglio svestiti della pellicina esterna e privati del germoglio.
- Mettere l’aglio in un tegame di coccio, aggiungere un bicchiere d’olio e iniziare la cottura a fuoco bassissimo mescolando costantemente con un cucchiaio di legno (l’aglio dovrà solo sciogliersi senza abbrustolirsi);
- aggiungere poi le acciughe dissalate, private della lisca, lavate nel vino rosso e asciugate.
- Versare il restante olio a coprire e portare l’intingolo a cottura a fuoco molto lento per circa 30 minuti, facendo attenzione a non far friggere l’olio. Al termine della cottura si potrà aggiungere, per ammorbidire la salsa, un pezzetto di burro freschissimo.
La bagna caòda è pronta per essere servita e va consumata molto calda, appena preparata. Versare un mestolo di salsa per ogni sciunfietta e servirla in tavola con le verdure.
La tradizione vuole che a fine pasto si raccolga lo “spesso della bagna” strapazzando nella conca della sciunfietta ancora calda, un uovo di gallina o di quaglia freschissimo, facendolo cuocere lentamente e per concludere a “detergere” si beva una bel brodo caldo!