SAGRA DELLA PATATA di montagna 2024
L'evento dell'8 settembre 2024 è stato annullato ma continua a leggere l'articolo per scoprire Mocchie e dove poter acquistare o gustare la patata di montagna!
Avete mai provato quella sensazione di scoprire un angolo di mondo nascosto, un luogo di cui pochi parlano ma che ti conquista il cuore? Mocchie è proprio uno di quei posti! Immaginate una piccola borgata, incastonata tra le montagne sopra Condove, dove il tempo sembra rallentare e la vita ha ancora quel sapore autentico di una volta. Qui, l’atmosfera è rimasta intatta, e si respira un’aria genuina che ti trasporta indietro nel tempo.
E parlando di storie, il nome Mocchie (in francoprovenzale Motse, in piemontese Mòce) potrebbe derivare da un nome di persona di origine celto-ligure: Mochius o Mocetius. Certo, le fonti non sono chiare, ma questa borgata ha un passato di tutto rispetto. Immaginate, Mocchie era praticamente il cuore pulsante della zona montana. Era più popolata dei paesi a valle, grazie alla pastorizia, alla produzione di formaggi, alla raccolta del fieno e alla coltivazione della segale. Il tutto sotto l’occhio vigile del monastero di San Giusto di Susa. Non si scherzava mica!
Mocchie era così importante da ospitare il municipio, la scuola e persino la maestosa chiesa parrocchiale di San Saturnino. Non stiamo parlando di una chiesetta qualunque: le sue dimensioni imponenti ci danno un’idea di quanta vita pulsasse qui.
Il comune di Mocchie, insieme alla vicina Frassinere, venne aggregato a Condove l’8 luglio 1936, un evento segnato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 giugno dello stesso anno. Un piccolo mondo con una storia grande, che ancora oggi custodisce la sua essenza e la sua autenticità.
Cosa vedere e fare a Mocchie
La Sagra della Patata di Mocchie
Preparate a leccarvi i baffi, amici! Il primo fine settimana di settembre Mocchie si trasforma in un paradiso per gli amanti della patata con la sua incredibile Sagra della Patata di Mocchie. Questo evento celebra la regina della montagna, la patata, in tutte le sue forme e dimensioni. La principale differenza tra la patata e la patata di montagna sta nell’altitudine a cui viene coltivata. Le patate di montagna, come quelle celebrate alla Sagra della Patata di Mocchie, vengono coltivate in zone montuose.
Le patate di montagna, crescendo in un ambiente più fresco e con terreni diversi, sviluppano un sapore più intenso e una consistenza più soda rispetto alle patate coltivate in pianura ideali per le cotture intense quali cartoccio, forno e frittura. Se non le avete mai provate non fartele sfuggire!
A settembre 2024 la Sagra della Patata di Montagna è stata annullata, ma non temete! Nel cortile del Forno di Mocchie ci sarà una vendita speciale, dove potrete gustare il delizioso “piatto del contadino” a pranzo: acciughe al verde, toma e salame, il tutto accompagnato da buon vino e birra artigianale. Non perdete l’occasione di acquistare il celebre PANE DI PATATE e gli altri prodotti del Forno!
Nei prossimi giorni il foliage autunnale colorerà i boschi di mille sfumature. Se non riuscite a venire domenica, consigliamo un’escursione a piedi tra Magnoletto e Frassinere per ammirare la bellezza dell’autunno sulle montagne.
Un tuffo nella storia: il campanile romanico e la chiesa di San Saturnino
Adesso ti portiamo a scoprire cosa c’è da vedere dentro e intorno a Mocchie, un borgo che ha scritto pagine importanti della storia della montagna condovese. La tua visita potrebbe cominciare dal campanile romanico del XIV secolo, un vero gioiello architettonico che non passa inosservato. Non appena lo vedrai, noterai una particolarità: è leggermente pendente. Questo perché il terreno sotto di esso ha ceduto nel tempo, lasciando il campanile con una caratteristica inclinazione. Nonostante questo, si erge ancora fiero, come ultimo testimone dell’antica chiesa parrocchiale di San Saturnino, che un tempo dominava la zona. Questo campanile non è solo un pezzo di storia, ma un simbolo delle vicende che Mocchie ha attraversato, un monumento che ha visto secoli di vita scorrere sotto la sua ombra.
Accanto all’attuale cimitero, un tempo sorgeva la vecchia chiesa di San Saturnino, costruita in stile romanico. Anche se non abbiamo informazioni precise sulla sua data di fondazione, sappiamo che era già menzionata nel 1381. Purtroppo, nel 1764 la struttura crollò, portando alla sua chiusura e, qualche anno più tardi, alla costruzione di una nuova chiesa. Quella attuale venne infatti edificata a partire dal 1778, in un luogo diverso, segno che il legame con il passato non era stato spezzato, ma semplicemente trasferito altrove.
Il campanile romanico però, nonostante i ritocchi subiti nel XVII secolo, conserva ancora parte della sua anima originaria. Se lo osservi con attenzione, noterai gli archetti pensili e una bellissima finestra bifora nella parte superiore. Sono dettagli che raccontano una storia, una storia che ci parla di un tempo in cui la vita si svolgeva in simbiosi con la montagna e la fede era al centro della comunità.
Ma la visita non finisce qui. A pochi passi, si trova l’attuale chiesa di San Saturnino, in stile barocco, costruita nel XVIII secolo. Il progetto fu firmato da Giuseppe Giacinto Morari, allievo del celebre architetto Filippo Juvarra, e basta uno sguardo per capire quanto la sua mano esperta abbia influenzato l’eleganza e la raffinatezza della struttura. La chiesa ti accoglierà con le sue decorazioni preziose e l’atmosfera solenne, anche se un incendio nel 2018 ha purtroppo danneggiato alcuni degli arredi interni. Eppure, nonostante questa ferita recente, la bellezza del luogo e il suo fascino rimangono intatti. Entrare in questa chiesa significa immergersi in un altro tempo, lasciarsi avvolgere dalla sua storia e dal senso di pace che trasmette.
Un omaggio alla gente di montagna: il Monumento alla civiltà alpina e il Museo Etnografico
Nella piazza principale di Mocchie, proprio di fronte alla chiesa di San Saturnino, si erge un monumento che racconta la storia e la fatica di un’intera comunità: il Monumento alla civiltà alpina, realizzato dallo scultore Tarcisio Manassi e inaugurato nel 1994. L’opera raffigura una donna curva sotto il peso di una gerla, simbolo del lavoro e della tenacia della gente di montagna.
La gerla, tradizionale cesta montana, veniva portata sulle spalle grazie a due cinghie e utilizzata per trasportare legna, fieno, ortaggi e altri prodotti. Realizzata in materiali naturali intrecciati come vimini o legno, era uno strumento indispensabile, soprattutto nelle zone alpine, per chi viveva a stretto contatto con la natura.
Il monumento rappresenta un omaggio sincero a chi, per generazioni, ha dedicato la propria vita a queste terre, affrontando ogni giorno le difficoltà del lavoro nei campi e nei boschi. Un simbolo di forza, resilienza e profondo legame con la montagna.
Per immergervi ancora di più nella vita quotidiana di un tempo, fate un salto al Museo Etnografico di Mocchie, ospitato nell’edificio che un tempo era la sede del municipio. Il museo, nato grazie ai doni degli abitanti del paese, raccoglie oggetti di vita quotidiana e contadina.
Mocchie: Aria Aperta ed escursioni
Mocchie, è un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura e delle escursioni. Tra antiche mulattiere, sentieri della memoria e panorami mozzafiato, avrete solo l’imbarazzo della scelta!
- Le antiche mulattiere:
Non potete perdervi le antiche mulattiere che attraversano la zona. Immaginatevi di percorrere questi sentieri immersi nel bosco, respirando l’aria fresca e godendo di panorami spettacolari sulla Val di Susa. Un percorso che vi consigliamo? Quello che parte da Condove, attraversa le borgate di Bellafugera, Mocchie e Listelli. E se siete fortunati e capitate nel periodo giusto, potrete ammirare i colori caldi dell’autunno che tingono il paesaggio.
- Ripercorrere il passato sul Sentiero delle Cordole:
Se invece preferite una bella camminata, il Sentiero delle Cordole è quello che fa per voi. Inaugurato nel 2023 e dedicato a Remo Castagneri, questo percorso parte proprio dal piazzale di Mocchie e vi condurrà alla scoperta della località Cordole.
- Un viaggio nella storia lungo i Sentieri della memoria:
E per chi volesse immergersi completamente nella storia di Mocchie e dei suoi abitanti, non c’è niente di meglio che percorrere i “sentieri della memoria”. Questi antichi percorsi, un tempo utilizzati dagli abitanti delle borgate per spostarsi e trasportare merci, oggi offrono la possibilità di rivivere il passato e scoprire angoli nascosti di questa affascinante zona.
Un itinerario che vi consigliamo è quello che, partendo da Mocchie, vi porterà a scoprire le borgate di Gagnor, Bigliasco e Campo dell’Alpe. Da qui, potrete deviare verso Rocca Grisolo e attraversare splendide faggete e pinete, respirando l’aria pura di questi boschi incantati.
Lungo il percorso, non perdetevi i resti di una vecchia fornace per la cottura della calce: chissà quanti segreti si nascondono tra quelle pietre!
Proseguendo ancora, raggiungerete il Sacrario dei Martiri della Vaccherezza, un luogo che commemora il sacrificio dei partigiani uccisi dalle truppe nazifasciste nel 1945. Un momento di riflessione e di ricordo, in un luogo intriso di storia e di emozioni.
Prima di partire, fate un salto all’ufficio turistico di Condove o consultate una guida escursionistica della zona. Potrete così scegliere il percorso più adatto alle vostre esigenze e prepararvi al meglio per vivere un’esperienza indimenticabile! Laura Antiquario di Silvestris Trekking è la nostra guida di riferimento quando vogliamo visitare queste zone.
Come arrivare a Mocchie
- In macchina: Inserite “Mocchie, Condove (TO)” sul vostro navigatore e seguite le indicazioni. Il viaggio è piacevole e panoramico, perfetto per sgranchirsi le gambe dopo una lunga giornata in ufficio.
- Con i mezzi pubblici: Se siete tipi green (o se avete esaurito i punti sulla patente!), potete optare per il treno. Arrivate alla stazione di Condove e da lì camminate fino al centro, potrete poi raggiungere Mocchie a piedi.
- A piedi da Condove: passando per Magnoletto e per i Giagli. vedi qui la mappa dei sentieri.
Dove mangiare a Mocchie o vicino
- Osteria di Frassinere (Frassinere): Prenotate un tavolo in questa osteria rustica e accogliente, dove potrete gustare piatti tipici della tradizione piemontese.
- Amici della montagna (Prarotto): Un altro posticino da segnare in agenda, soprattutto se siete in vena di piatti genuini e porzioni abbondanti (perfetti per ricaricare le batterie dopo una bella escursione!).
- Il forno di Mocchie: Qui potrete fare incetta di delizie appena sfornate, come il pane di patate, le frittelle di patate e le focacce miste di patate. E ovviamente, non dimenticate di acquistare qualche chilo di patate fresche da portare a casa (la vostra scorta per l’inverno!).
Mocchie è questo: un luogo che vive di memorie, di storie passate che emergono tra le pietre delle sue chiese e dei suoi campanili, ma che non smette mai di incantare chi lo visita.